domenica 21 ottobre 2012

OSP DoLive Stick



DoLive.. Do Nothing!





Già da tempo mi sono affezionato alla OSP, un marchio che è sinonimo di qualità. Tra le mie buste di siliconi, qualunque predatore debba affrontare (bass in tesa) ho sempre con me qualche variante del DoLive Stick. Per me è quasi irrinunciabile tante sono le possibilità di impiego e le situazione, di apatia e diffidenza, che mi ha risolto.
Dovendo per forza classificare quest'esca lo inserirei tra i softjerkbait: infatti se lo inneschiamo spiombato o poco piombato, magari con un insert leggero e ben posizionato, o con piombatura direttamente sul gambo dell’amo, sì vedrà come lavorera nervosamente nel primissimo stato d’acqua reagendo nervosamente ad ogni jerkata.
Ma non è questo che lo rende speciale.La sua vera forza è un’altra.
Provate a lanciarlo spiombato, in una giornata di apatia, magari all’ombra di un albero, d'estate, entrerà in acqua silenziosamente iniziando a scivolare.
E qui inizia la "magia". 
Il DoLive inizierà a scendere scodinzolando e avanzando lentamente fin sotto la cover. È un movimento che lascia a bocca aperta e non da scampo praticamente a nessun predatore. Infatti è proprio quello il momento, in calata, in cui più spesso avviene l’attacco sia con bass che, come mi è già capitato, con lucciotti affamati. 
Alternando jerkate nervose a pause in cui si lascia cadere l’artificiale scodinzolando e avanzando da se non capiterà mai che, fermando l’artificiale, questo sembri una massa inerte e dissuada il predatore dall’attaccare. Sappiamo tutti come questi momenti di pausa e ripartenza siano importanti per scatenare un attacco, e avere a fine lenza un artificiale che da il meglio di se proprio in questa fase è spesso risolutivo.
Ma ho detto che è un artificiale duttile e polivalente, infatti ha dato ottimi risultati, nelle taglie più piccole, anche come trailer per jig. Quel suo codino, che qualcuno vorrebbe a coda di rondine, è più seducente e letale di una sirena che canta sugli scogli. Lo si può montare anche a texas classico,  ancor meglio a carolina. Isomma, va provato e sperimentato.
Personalmente l’uso che ne faccio maggiormente è nelle giornate di apatia, o nei luoghi dove la pressione di pesca è alta e il predatore si è fatto diffidente e cauto. Lo monto con un amo offset, a gambo dritto, e lo innesco con moltissima cura perché l’ardiglione rimane nascosto nella scanalatura sul dorso dell’artificiale, e se non si fanno le cose con attenzione, e non si ferra con decisione estrema, si finirà col perdere una mangiata via l’altra. Ottimo sistema anti alga, ma un po' problematico in ferrata. Anche per quello di solito tendo ad usare una treccia (con finale in fluorcarbon) e una canna molto reattiva con il DoLive: non solo per la fase di eventuale jerkata, ma proprio e soprattutto per imprimere la giusta ferrata.
L'azione di pesca è tutto sommato semplice. Basta lanciare in prossimità di uno spot, avendolo innescato a texas leggermente piombato o addirittura totalmente spiombato (che lavora ancora meglio), e lasciarlo lavorare da solo in caduta, tenendo sempre il contatto con l’artificiale per non perdere le tocche più subdole.
Lui vibra, ondeggia, avanza lentamente scivolando sotto le cover fino ad adagiarsi sul fondo, anche se non gli si imprime alcuna sollecitazione. Sculetta come un’adescatrice sexy e spietata. Se nei paraggi c’è un bass, prima o poi la canna si piega!
Il DoLive può sembrare un artificiale, difficile ad alcuni, ma è tutt’altro. È solo una questione di fiducia e pazienza: un “rapporto di fiducia” da instaurare cattura dopo cattura con questo artificiale. Ma in fondo è così con quasi tutti gli artificiali: se non ci si crede e non li si sfrutta al meglio, si sa, i risultati non arrivano.
Quella col DoLive è una pesca lenta, di sensibilità e pazienza, fatta di calate sinuose sul fondo, pause, e risalite nervose e così via. 
Le uniche due vere pecche che ho trovato, tre se contiamo il prezzo (€ 10,55 a busta), sono una gamma di colori un po' striminzita, e l'attenzione che vuole nella scelta delle dimensioni e nell'innesto dell'amo. Ci vuole un offset a gambo dritto, affilatissimo e abbastanza sottile da scattar subito fuori dalla sua sede e molto rapidamente, se no... ferrata a vuoto e conseguente saracca sfolla piccioni. 
Per il resto, a mio parere, è un arificiale davvero ottimo che non va a sovrapporsi troppo con gli altri ritagliandosi una nicchia di utilizzo che, alle volte, può risolvere una giornata ostica.  







Siti consigliati per l'acquisto: 
http://www.bassstoreitaly.com  
http://www.bassfishingplanet.com/




 

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